La Malattia

La malattia di Alzheimer costituisce la principale forma di demenza: secondo uno studio dell’Alzheimer Association International i malati di Alzheimer, che oggi sono circa 26,6 milioni, nel 2050 saranno più di 100 milioni, dei quali il 40% invalidi bisognosi di assistenza 24 ore su 24.
In Italia la malattia di Alzheimer colpisce circa 1 milione di persone con 80 mila nuovi casi ogni anno, raggiungendo una diffusione davvero allarmante, soprattutto perché i dati si riferiscono solo alle situazioni note.
Il peso dell’assistenza sia dal punto di vista economico che di energie psico-fisiche ricade completamente sulla famiglia, che il più delle volte si trova impossibilitata a far fronte alle numerose e quotidiane problematiche che accompagnano la malattia di Alzheimer.
Il centro diurno per malati di Alzheimer nasce dall’esigenza di offrire in regime diurno prestazioni socio-assistenziali non attivabili presso il domicilio, mettendo a disposizione un ambiente protesico e familiare e, soprattutto, personale qualificato.
Il malati di Alzheimer infatti ha l’esigenza, oltre che il diritto, di avere una assistenza specializzata nel rispetto dei suoi tempi e della sua dignità, di avere spazi adeguati alle sue esigenze e di essere adeguatamente stimolato dal punto di vista cognitivo, motorio e affettivo.
Oltre a rispondere alle esigenze assistenziali del malato di Alzheimer, il centro diurno svolge una importante funzione di supporto alla famiglia offrendo momenti di formazione, informazione, confronto, aiuto psicologico e, non ultimo, la possibilità di avere dei momenti liberi durante la giornata.
L’idea di costruire un centro diurno che accolga solo malati di Alzheimer è ovviamente dovuta al fatto che “anziani dementi” e “anziani autosufficienti” hanno esigenze assistenziali molto diverse, tali per cui la convivenza all’interno di una stessa struttura risulta più dannosa che vantaggiosa. Creare invece un centro diurno non inserito all’interno di una RSA ha due obiettivi:
– Non considerare il centro diurno come momento di passaggio in attesa del posto in RSA, ma come valida proposta terapeutica.
– Creare un ambiente sereno, che non assomigli neanche strutturalmente ad una struttura di ricovera (RSA o ospedale).
Il centro diurno si propone quindi una accoglienza parziale del malato di Alzheimer per creare una valida alleanza assistenziale e terapeutica con la famiglia:
– No sostituzione in toto alla famiglia, ma supporto.
– Mantenimento del proprio domicilio e dei propri punti di riferimento affettivi.
– Possibilità di mantenere i propri ritmi di vita e di coltivare i propri interessi.
– Dinamismo ed alternanza di ambienti ed attività.
– Possibilità di socializzazione sia per il malato sia per la famiglia.
– Avere nuovi punti di riferimento per la cura e l’assistenza, pur mantenendo la famiglia come caregiver principale.
Risultati:
– Rallentamento sensibile del decadimento psico-fisico
– Miglioramento della qualità di vita e dell’umore del malato e della famiglia
– Possibile recupero delle autonomie nella vita quotidiana
– Minor utilizzo di farmaci neurolettici
– Ritorno ad una vita sociale
Alla luce dei risultati ottenuti in dieci anni di attività con la gestione a Monza di due centri diurni specializzati, è possibile dire che il centro diurno per malati di Alzheimer rappresenta un valido aiuto sia per il malato sia per la famiglia sia per la “società”, rappresentando un momento terapeutico fondamentale.
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